Arte Naif - Mimmo Santacroce

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ARTE NAIF
Espressione con cui si definisce una produzione artistica non mediata da alcun tipo di preparazione accademica, opera di pittori perlopiù autodidatti: il termine francese naïf significa, infatti, "nativo, ingenuo". Le opere naïf sono in genere frutto di un'attività spontanea, risultano prive di virtuosismi e sono caratterizzate da contorni marcati, colori pieni e piatti e sovente dall'assenza di prospettiva; spesso sono dipinte su vetro. Questo tipo di espressione ottenne dignità artistica solo nel XX secolo, quando suscitò l'interesse delle avanguardie europee quali fauvismo, cubismo ed espressionismo.
Caposcuola della pittura naïf, e il suo esponente più significativo, fu il francese Henri Rousseau, detto Il Doganiere: le sue raffigurazioni della periferia di Parigi, del giardino botanico e le fantastiche visioni della giungla diedero un importante contributo allo sviluppo dell'arte moderna. Altri dipinti naïf furono esposti nel 1928 alla mostra parigina Pittori del sacro cuore: tra queste si ricordano i mazzi di fiori dipinti dalla cameriera Séraphine Louis, i paesaggi "intellettuali" dell'ispettore delle poste Louis Vivin, le scene di mercato del pugile e operaio Camille Bombois e le montagne fatte di rocce, persone e animali del giardiniere André Bauchant.
Negli Stati Uniti e in Canada, la pittura naïf nacque dall'attività degli artisti di strada. Noti sono i ritratti di contadini del predicatore quacchero Edward Hicks e i paesaggi campestri della contadina Anna Mary Moses, detta Grandma Moses.
In Italia una figura importante dell'arte naïf fu quella di Antonio Ligabue, i cui quadri ritraggono a colori vivissimi animali feroci in ambienti domestici; altri nomi noti sono quelli di Orneore Metelli e Carmelina di Capri. In Germania raggiunsero la notorietà soprattutto Franz Muche, Friedrich Schröder-Sonnenstern e Kurt Mühlenhaupt.
Viva è la tradizione del genere nei paesi balcanici e nella ex Iugoslavia; non di rado scuole regionali nacquero in corrispondenza delle scuole rurali di pittura, come quelle di Kovacica in Serbia e di Hlebinje in Croazia; personalità centrali furono il contadino Ivan Generalic, autore di pitture su vetro dai colori intensi, e del falegname Ivan Rabuzin.
Anche nei paesi latinoamericani l'arte naïf gode di grande vitalità. In Messico furono stretti i suoi contatti con il movimento del muralismo, mentre ad Haiti il pittore André Pierre ha proseguito la scuola fondata da Henri Hyppolite. Negli anni Settanta e Ottanta notevole successo riscosse l'opera del nicaraguense Ernesto Cardenal e, infine, anche la pittura del colombiano Fernando Botero può essere ricondotta alla lezione dell'arte naïf.
Copyright 2021 © Giovanni Santacroce. Tutti i diritti riservati. Ultimo aggiornamento febbraio 2024.
"...l'Arte, impressione che fa espressione."
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